A quanto pare molti accademici hanno dichiarato guerra ad Elsevier , il maggior editore mondiale in ambito scientifico. Le motivazioni principali, ben espresse in questo post scritto dal matematico Tim Gowers (vincitore della Medaglia Fields ), sono riassumibili in tre punti:

  • l’elevato prezzo delle pubblicazioni, molto superiore alla media
  • la politica del “bundling”, in base alla quale una biblioteca o un’istituzione non può scegliere le riviste singolarmente me è obbligata ad acquistarle all’interno di “pacchetti” che includono molte altre pubblicazioni di scarso o nullo interesse (in senso relativo, a parte qualche eccezione ), ad un costo spesso non sostenibile
  • il supporto alle proposte di legge SOPA , PIPA e Research Works Act

Per invitare Elsevier a rivalutare le sue politiche editoriali è stato istituito un sito, The Cost of Knowledge , sul quale gli accademici possono dichiarare la loro intenzione di non pubblicare, di non fare da referee e/o non eseguire del lavoro editoriale per le riviste gestite dall’azienda. Finora i firmatari sono 713 1118 1397 3077 6716.

Come osservato da John Baez in questo post , Elsevier non è l’unico editore che adotta delle strategie per mantenere elevato il costo della conoscenza e combattere l’open access. Per fortuna quest’ultimo gode di ottima salute, testimoniata dal successo di siti come PLOS , PubMed Central e arXiv .