Diversi studi scientifici hanno dimostrato la correlazione tra uno stile di vita sedentario e l’aumento del rischio di obesità, diabete, malattie cardiovascolari e mortalità. In particolare è stato riscontrato come questi effetti siano dipendenti, più di altri fattori, dal numero di ore che i soggetti valutati trascorrevano seduti, sia per lavoro che nel tempo libero. Un recente studio1 della American Cancer Society riporta che individui che stanno seduti per più di sei ore al giorno hanno un tasso di mortalità maggiore (40% nelle donne, 20% negli uomini) rispetto a quelli che lo sono per meno di tre ore.

A suscitare particolare preoccupazione è il fatto che lo stare abitualmente seduti per un numero eccessivo di ore è in grado di annullare i benefici di un’attività fisica regolare e di un’alimentazione corretta. In altre parole, se siete tra quelli che pensano che sia sufficiente una corsetta serale od una sessione di step per compensare le otto ore passate seduti ad una scrivania o in auto, probabilmente dovrete cambiare qualcosa nelle vostre abitudini.

Perchè stare troppo seduti non fa bene al vostro organismo?

  • rallenta drasticamente il metabolismo, tanto che si consumano più calorie anche solo masticando del chewing gum
  • stare in piedi porta invece il metabolismo ad essere decisamente più attivo; i muscoli responsabili per il mantenimento della postura (gambe, regione dorsale ed addominale) sono infatti continuamente sollecitati, portando a bruciare più calorie, a diminuire il rischio di atrofia rispetto alla posizione seduta ed ad una maggior produzione di leptina, ormone che segnala al cervello di inibire la sintesi di tessuto adiposo
  • anche il sistema cardiovascolare è più stimolato quando il corpo si trova in posizione eretta
  • tempi prolungati in posizione seduta possono influenzare i livelli di biomarker specifici di rischio come trigliceridi, colesterolo, glucosio nel sangue (insulina), pressione sanguigna, lipasi e leptina
  • tra gli individui che abitualmente fanno dell’attività fisica, quelli che stanno seduti per buona parte della giornata hanno dei girovita maggiori e dei valori peggiori di pressione sanguigna e di glicemia rispetto agli altri2 , analogamente a ciò che accade a persone abitualmente attive che riducono il numero di passi giornalieri da ~10000 a ~15003 ed ad individui che trascorrono molte ore seduti ma che si alzano spesso per fare due passi o dello stretching4 .

Una possibile soluzione alla sedentarietà (forzata o meno dalle esigenze lavorative), oltre al banale consiglio di alzarsi dalla sedia (o dal divano!) appena ne capiti l’occasione, è quello di utilizzare una standing desk per lavorare in piedi (o al più appoggiati ad uno sgabello alto). Questo tipo di scrivanie, utilizzato fino a poco tempo fa solo da persone con problemi di schiena (o da semplici appassionati come me), sta diventando sempre più diffusa in molti uffici, ad esempio quelli di Google e di Facebook.

Alcuni tentativi per un loro utilizzo a fini sanitari sono in corso anche in alcune scuole statunitensi, come possibile soluzione al grave problema dell’obesità infantile. In uno studio5 condotto in scuola del Texas su quattro classi (first-grade), a due di esse sono state messe a disposizione delle scrivanie utilizzabili sia da seduti che in piedi (“non tradizionali”), ad altre due delle scrivanie “tradizionali”.

Nelle classi con le scrivanie “non tradizionali”, il 91% dei bambini ha trascorso la maggior parte del tempo in piedi, ed addirittura il 75% non si è mai seduto (pur avendo la possibilità di farlo, in quanto la scelta era a loro discrezione). Questi studenti hanno consumato 0.18 kilocalorie per minuto in più rispetto a quelli delle altre due classi, valore salito ad una media di 0.38 nel caso di bambini sovrappeso. Sebbene le differenze tra i due gruppi non sia così marcata (ed il campione analizzato di dimensioni limitate), l’utilizzo di standing desks è senza dubbio un passo in avanti nella tutela della salute dei bambini. Osservazioni più approfondite potranno essere fatte quando saranno resi noti i risultati di ricerche analoghe in cui gli endpoint sono i livelli di biomarker metabolici come trigliceridi, colesterolo ed insulina.

Lo studio ha valutato inoltre l’impatto delle standing desk sulla didattica, indicando come sia i genitori che gli insegnanti abbiano notato una maggiore attenzione e concentrazione da parte degli alunni.

Standing desk Standing desk
La mia standing desk

Per quanto mi riguarda non posso che consigliare a tutti una standing desk, magari associata ad uno sgabello alto per fare dei piccoli break riposanti per gambe e schiena. La mia l’ho assemblata a costo irrisorio utilizzando il basamento di un vecchio tecnigrafo ed un pannello di legno. E mi ci trovo talmente bene da preferirla ormai quasi sempre alla mia comodissima Stokke Variable.


  1. Patel, A., Bernstein, L., Deka, A., Feigelson, H., Campbell, P., Gapstur, S., Colditz, G., & Thun, M. (2010). Leisure Time Spent Sitting in Relation to Total Mortality in a Prospective Cohort of US Adults American Journal of Epidemiology, 172 (4), 419-429 DOI: 10.1093/aje/kwq155^
  2. HEALY, G., DUNSTAN, D., SALMON, J., SHAW, J., ZIMMET, P., & OWEN, N. (2008). Television Time and Continuous Metabolic Risk in Physically Active Adults Medicine & Science in Sports & Exercise, 40 (4), 639-645 DOI: 10.1249/MSS.0b013e3181607421^
  3. Olsen, R., Krogh-Madsen, R., Thomsen, C., Booth, F., & Pedersen, B. (2008). Metabolic Responses to Reduced Daily Steps in Healthy Nonexercising Men JAMA, 299 (11) DOI: 10.1001/jama.299.11.1259^
  4. Healy, G., Dunstan, D., Salmon, J., Cerin, E., Shaw, J., Zimmet, P., & Owen, N. (2008). Breaks in Sedentary Time: Beneficial associations with metabolic risk Diabetes Care, 31 (4), 661-666 DOI: 10.2337/dc07-2046^
  5. Benden ME, Blake JJ, Wendel ML, & Huber JC Jr (2011). The impact of stand-biased desks in classrooms on calorie expenditure in children. American journal of public health, 101 (8), 1433-6 PMID: 21421945^