Sebbene la crescita delle radici di una pianta sia diretta principalmente dalle informazioni codificate nel DNA, essa viene influenzata in modo sensibile anche da alcuni fattori esterni. Uno di quelli considerati di maggiore importanza è la gravità, che guiderebbe le radici verso il basso (gravitropismo) e determinerebbe due comportamenti caratteristici chiamati waving e skewing. Il primo consiste in una serie di ondulazioni delle estremità delle radici, il secondo in una deviazione rispetto alla direzione verticale di crescita; il loro effetto combinato permette alle radici di “esplorare” un volume maggiore di terreno in cerca di acqua e nutrienti.

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Image courtesy of NASA

I risultati di uno studio1 condotto nel 2011 sulla Stazione Spaziale Internazionale con piante di Arabidopsis Thaliana hanno tuttavia mostrato come tali meccanismi si verifichino anche in condizioni di assenza quasi totale di gravità (microgravità), con dinamiche simili a quelle riscontrate con le piante di controllo cresciute sulla Terra. Lo sviluppo è stata monitorato fotografando le piante ogni 6 ore, per un periodo di 15 giorni [video ].

La scoperta che non è la gravità la forza motrice della crescita radicale delle piante è di grande utilità nell’ottica della loro coltivazione nello spazio, soprattutto nell’ambito di missioni umane di lunga durata sulla Luna o su Marte.

Si dovrà ora cercare di comprendere quali tra gli altri fattori in gioco “allontanamento dalla luce (fototropismo negativo), stimoli tattili (aptotropismo), distribuzione differenziale di auxina, disponibilità di acqua o nutrienti “siano davvero determinanti nello sviluppo della morfologia radicale delle piante.


  1. Paul AL, Amalfitano CE, & Ferl RJ (2012). Plant growth strategies are remodeled by spaceflight. BMC plant biology, 12 PMID: 23217113^