La tubercolosi resistente ai farmaci in India


La tubercolosi (TBC) è una malattia infettiva causata da micobatteri (in particolare il Mycobacterium tuberculosis), che si trasmette per via aerea e che può attaccare diverse parti dell’organismo umano. Un terzo della popolazione mondiale è infettato dalla TBC, anche se solo in un caso su dieci la malattia evolve in forma attiva e richiede un trattamento sanitario, in assenza del quale il tasso di mortalità risulta superiore al 50%. L’unica situazione in cui un individuo può diventare contagioso è quella dell’infezione polmonare, purtroppo la più comune.
Il trattamento medico prevede l’uso di antibiotici su un lungo periodo di tempo (almeno sei mesi), necessario per annientare completamente i batteri ed impedendo loro di acquisire un’immunità che renderebbe più difficili od addirittura inefficaci le cure. Questa resistenza ai farmaci può essere acquisita dai batteri in seguito ad un trattamento farmacologico errato od interrotto da parte del paziente che non lo ritiene più necessario perchè ha riscontrato un miglioramento nelle proprie condizioni fisiche.
In base alla resistenza verso alcuni antibiotici specifici la tubercolosi viene classificata come:
- multiresistente (MDR-TB), quando non è bloccata da due farmaci di prima linea, la rifampicina e l’isoniazide
- estensivamente resistente ai farmaci (XDR-TB), quando non viene curata somministrando tre o più dei farmaci di seconda linea (utilizzati quando il trattamento iniziale mediante farmaci di prima linea risulta inefficace)
- totalmente resistente ai farmaci (TDR-TB), e quindi (al momento) incurabile
Emergenza in India
Oltre ad essere la nazione con il numero di casi di TBC più elevato al mondo (con circa 1000 morti al giorno!), nelle ultime settimane l’India sta fronteggiando in un ospedale di Mumbai un focolaio del tipo TDR-TB, isolato nei fluidi corporei di dodici pazienti. Come spiegato da alcuni dei medici di questo ospedale in una lettera inviata all’editore della rivista Clinical Infectious Diseases1 , il problema non è legato solo all’incapacità di curare i pazienti infettati da TDR-TB, ma anche allo stato del sistema sanitario nazionale. Quattro dei dodici malati hanno consultato fino a quattro diversi dottori, in alcuni casi ottenendo prescrizioni per trattamenti antibiotici errati (ed in seguito interrotti prima della conclusione del ciclo).
Sebbene un programma nazionale di controllo della tubercolosi sia stato un successo, solo l'1% dei pazienti con MDR-TB ha accesso diretto ad un trattamento pubblico. La grande maggioranza di questi sfortunati pazienti si rivolge a medici del settore privato per ottenere una cura. Questo ramo del settore privato in India è uno dei più grandi del mondo ed è privo di una regolamentazione riguardo alle qualifiche professionali dei medici ed alla loro idoneità nella prescrizione di farmaci.
Uno studio precedente condotto a Mumbai ha mostrato come solo 5 medici provati, su un campione di 106, sono stati in grado di prescrivere la terapia corretta ad un ipotetico paziente affetto da MDR-TB. La maggioranza delle prescrizioni era inappropriata e sarebbe stata utile solo ad amplificare ulteriormente la resistenza dei batteri, convertendo la tubercolosi MDR in forme più resistenti (XDR-TB e TDR-TB)
Image courtesy of Wikipedia
- Udwadia, Z., Amale, R., Ajbani, K., & Rodrigues, C. (2011). Totally Drug-Resistant Tuberculosis in India Clinical Infectious Diseases, 54 (4), 579-581 DOI: 10.1093/cid/cir889^