GenArt 1
L’arte generativa è il risultato di una serie di operazioni definite da un artista ed eseguite — con un certo grado di casualità — da un sistema autonomo.
Nella maggior parte dei casi le operazioni sono di tipo matematico, ma si possono usare anche sistemi di tipo meccanico, biologico o chimico.
I primi esempi di questa forma artistica risalgono agli anni 60, con le opere di Georg Nees
, Vera Molnár
, Frieder Nake
, Lillian F. Schwartz
e A. Michael Noll
.
Chiunque voglia cimentarsi oggi nell’arte generativa ha bisogno solamente di un personal computer, qualche nozione di matematica e la conoscenza delle basi di un qualsiasi linguaggio di programmazione. Io preferisco usare R , ma consiglio Processing per chi vuole ottenere risultati interessanti senza troppa fatica.
Qui sotto ci sono alcuni esempi creati da una collaborazione tra me e il mio laptop.
I primi due (progetto spiralz) sono basati su una coppia di equazioni parametriche che definiscono un grafico a forma di spirale. L’algoritmo, modificando autonomamente alcuni parametri, definisce curve di aspetto diverso e dispone su di esse dei simboli geometrici in modo casuale. La presenza di due spirali in ciascuna immagine consente — grazie a valori leggermente alterati delle coordinate dei rispettivi punti — una visione pseudo-tridimensionale secondo il principio della libera visione stereoscopica incrociata (cross eyed).




I quattro successivi (progetto wirez) sono basati su un singolo algoritmo progettato per ottenere strutture simili a rocchetti di filo, la cui forma ed il grado di arrotolamento variano in base ai valori assegnati casualmente ad alcuni dei parametri.







