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B. B. Mandelbrot, La Formula Della Bellezza - Un Estratto
Nella sua caratteristica essenziale, la formula di Zipf-Mandelbrot era un’eredità della termodinamica statistica: cercava di prendere la «temperatura del discorso». Poteva misurare le differenze da un testo all’altro, da un interlocutore all’altro. Assegnava un voto numerico alla ricchezza del vocabolario di una persona. Bassa temperatura, vocabolario limitato. Alta temperatura, vocabolario ricco. La formula originale di Zipf era una buona approssimazione, ma induceva in errore. A Zipf piaceva l’Ulisse di Joyce perché era lungo, ma anche perché era atipico. La temperatura del discorso poteva diventare un potente strumento di misura sociale: con un numero si registrava il livello di erudizione.
Blade Runner 2049 - Prologo
L’attesa è stata lunga, ma finalmente arriva nelle sale il seguito del film che più di altri ha influenzato la mia concezione di fantascienza. Blade Runner 2049 riprende la narrazione dopo 30 anni dalle vicende del primo film. Per chiarire gli avvenimenti accaduti in questo intervallo di tempo sono stati realizzati tre cortometraggi, che al contrario dei trailer ufficiali –fin troppo rivelatori– forniscono solo informazioni utili alla migliore comprensione di Blade Runner 2049.
2036: Nexus Dawn


Niander Wallace (Jared Leto), CEO della Wallace Corporation, si trova di fronte ad una commissione per chiedere l’annullamento del divieto alla produzione di replicanti, introdotta dopo gli eventi descritti nel terzo cortometraggio. Egli ritiene che la nuova serie di replicanti (Nexus 9) sia l’unico strumento per consentire alla razza umana di sopravvivere al collasso dell’ecosfera.
2048: Nowhere to Run


Sapper Morton (Dave Bautista) è un replicante che cerca di nascondere la sua natura sintetica tenendo un basso profilo e sopprimendo gli istinti più violenti. Sarà tuttavia un sentimento umano come l’empatia a rappresentare la minaccia maggiore per la sua sicurezza.
Black Out 2022


Il terzo cortometraggio è un gioiello di animazione diretto da Shinichiro Watanabe (Cowboy Bebop). Ambientato tre anni dopo gli eventi di Blade Runner, rivela il destino della Tyrell Corporation e la causa del divieto alla produzione di replicanti.
Da WordPress a Hugo
La prima versione del mio sito personale era formata da pagine statiche, qualche immagine, nessun sistema di commenti. Oggi, dopo più di quindici anni, due software di gestione ed un numero imprecisato di plugin, ho rimosso parte della complessità accumulata nel tempo e sono tornato alla vecchia struttura minimale. Per farlo ho sostituito WordPress — diventato ormai un ibrido tra un kaijū ed una teenager da proteggere dalle minacce del web — con un generatore di siti statici chiamato Hugo .
Alcuni dei vantaggi di questo nuovo approccio sono:
- non è necessaria alcuna manutenzione o backup dei file remoti
- i rischi legati alla sicurezza sono notevolmente ridotti
- scrittura dei post in Markdown
- le shortcode , comandi che una volta inseriti in un post verranno trasformati da Hugo in un contenuto basato su uno specifico modello; in questo modo è possibile superare le limitazioni di Markdown senza alterare la semplicità della sua sintassi
- il server incluso in Hugo, che consente di osservare in tempo reale nel browser le modifiche apportate ai contenuti del sito quando vengono salvate nell’editor di testi
Il cambiamento maggiore rispetto al passato è nel flusso di lavoro, che avviene interamente in Vim e prevede il lancio di due script in bash . Il primo chiama il comando di Hugo per la creazione di un nuovo post e genera dei file in vimscript per la selezione di categorie e tag mediante liste a cascata.


Il secondo script provvede alla compressione delle nuove immagini, dei fogli di stile ed al caricamento dei file sul server mediante scp.
Infine, per rendere il processo di scrittura ancora più fluido uso i plugin Vim Markdown , SnipMate (per inserire immagini singole e gallerie), Goyo e Limelight .
Dopo aver passato gli ultimi anni a scrivere altrove, ho voglia di tornare a farlo anche qui.
Fillotassi di Pi greco


Questa immagine è stata generata da un codice R1 che avevo scritto per un progetto qualche tempo fa. L’idea era di rappresentare le cifre di Pi greco in una forma che non esprimesse necessariamente qualche proprietà matematica ma che fosse gradevole alla vista; alcuni esempi ben riusciti sono quelli realizzati da Martin Krzywinski , Visual Cinnamon e Alexis Engelke .
Le cifre di Pi greco vengono organizzate sul piano, in forma di cerchi colorati, usando il modello che determina la disposizione dei fiori del disco di un girasole (fillotassi)2 . Il colore viene assegnato a ciascun cerchio in base alla corrispondenza definita nella tavolozza (“Paired” del pacchetto “RColorBrewer”).
L’assetto risultante nasconde in realtà alcuni concetti matematici abbastanza familiari. Se si osserva con attenzione un girasole si può notare infatti come i fiori del disco si sviluppino secondo uno schema a spirali. Si riconoscono due serie di curve, distinte dal senso (orario e antiorario) e dal loro numero. Se si conta il numero di spirali si ottengono quasi sempre le stesse coppie di valori: 21 e 34, 34 e 55, 55 e 89, 89 e 144. Tali numeri appartengono alla successione nota come Successione di Fibonacci , in cui ciascuno di essi è ottenuto dalla somma dei due che lo precedono nella sequenza (1,1,2,3,5,8,…).
Sebbene tali osservazioni avessero portato i matematici a studiare la Fillotassi di Fibonacci fin dal 1700, fu necessario un altro secolo per comprendere quale fosse il fattore di regolaritá piú importante per modellare l’accrescimento di una pianta. I matematici Auguste e Louis Bravais osservarono come un singolo elemento botanico (ramo, foglia, seme) divergesse rispetto al precedente secondo un angolo ben definito e ricorrente, il cui valore nella maggior parte dei casi3 era prossimo a quello dell’angolo aureo (137,5 gradi).
Tale valore sembra essere stato scelto dalla natura per consentire alla pianta di ottimizzare la gestione dello spazio, nel caso del girasole riducendo al minimo la presenza di vuoti nell’impaccamento dei semi. Modificando l’angolo (variabile theta nel codice) si possono ottenere diverse configurazioni non ottimizzate, anche se visivamente belle, tutte caratterizzate dalla presenza di una sola delle due famiglie di spirali.
- lo trovate in questo repo su GitHub^
- Fowler, D., Hanan, J., & Prusinkiewicz, P. (1989). Modelling spiral phyllotaxis Computers & Graphics, 13 (3), 291-296 DOI: 10.1016/0097-8493(89)90076-9^
- Swinton J, Ochu E, & MSI Turing’s Sunflower Consortium. (2016). Novel Fibonacci and non-Fibonacci structure in the sunflower: results of a citizen science experiment. Royal Society open science, 3 (5) PMID: 27293788^